Giugno 1998 |
La trasparenza
Alleanza Nazionale
Il concetto di trasparenza è di per se poliedrico e pluteiforme in specie in una società in costante ed irreversibile evoluzione. Laspetto più palese riguarda i rapporti tra cittadino e pubbliche amministrazioni, ma personalmente non intendo rimarcarlo.
Vorrei piuttosto sottolineare laspetto generale, quasi fosse un corollario: "Ogni consesso umano, ogni espressione del vivere in una società civile deve imperniarsi e svilupparsi avendo per base la trasparenza". Da ciò ne consegue che dalla bocciofila di periferia, al trust internazionale di società avranno il dovere di rendere trasparenti i loro bilanci e le loro deliberazioni, consentendo laccesso ad ogni tipo dinformazione e qualsivoglia soggetto di diritto.
Parrà polemico ma il nostro più che il paese della trasparenza, pare il paese dei misteri. Una lunga serie di avvenimenti sono ancora avvolti nel mistero partendo dalla strage Portella della Ginestra 1° maggio 1947 definita la prima strage di stato fino al giallo di Ustica con un percorso che si snoda nelle varie strategie della tensione Piazza Fontana, Brescia, Italicus e, perché no, rapimento Moro, Gladio, il Banco Ambrosiano, Marcinkus Michele Sindona, il Vaticano, anche oltre Tevere vige la tutela di un segreto di stato che non ha senso ed alimenta illazioni sulla morte del compianto Papa Luciani "In nome di Dio" morte avvenuta in circostanze perlomeno poco chiare , lattentato a Giovanni Paolo II, il rapimento di Emanuela Orlando ecc.
Viene spontaneo concludere che il nostro paese nei secoli non ha abbandonato ne i macchiavellismi ne i veleni di borgiana memoria, asservendoli ad un potere allora clerico-principesco, ai nostri giorni senza alcun dubbio clerico-marxista. Ci auguriamo che la società civile possa porre in essere tutti quegli argomenti che regolano una materia così scottante e delicata, senza comunque voler strafare in quanto "il gattopardo insegna" che per non cambiare nulla occorre cambiare tutto.
Comunque: la trasparenza sarà un primo passo verso una democrazia compiuta e potremo finalmente aspirare a confrontarci con paesi che hanno una tradizione
Cristiani Democratici Uniti
Trasparenza parola eccezionale! Ne hanno fatto una legge, quella appunto sulla trasparenza di tutti gli atti pubblici di tutte le amministrazioni su tutto il territorio nazionale.
Tutti i politici lhanno legittimata dai nostri amministratori ignorata.
Di esempi ce ne sarebbero a iosa, uno fra molti: per la definizione delle pratiche del condono edilizio giacenti nel comune dall85, è stato dato incarico ai progettisti, esterni senza supporto giuridico.
Il consiglio comunale ha adottato una delibera nr.64/97 circa la rideterminazione degli oneri ex ll. rr. nr.6 e 66/79 avente decorrenza retroattiva.
Chiesti dei chiarimenti ad un avvocato, dopo attento esame della delibera, lo stesso ha riscontrato vizi di illegittimità.
Lamministrazione non ha rimosso il vizio di illegittimità a discapito di quei cittadini che comunque hanno provveduto a pagare loblazione.
Ecco un esempio di assoluta mancanza di trasparenza. Gli uomini che amministrano la cosa pubblica quando possono (sempre) evitano di applicare le leggi dello stato perché favoriti da un sistema ancora troppo clientelare.
Infatti, questo nuovo sistema elettorale anziché privilegiare la trasparenza, la reale volontà popolare, la democrazia e non già la demagogia, privilegia essenzialmente gli interessi personali.
Dura affermazione ma ahimè molto reale!
Forza Italia
La trasparenza è il primo obiettivo che le amministrazioni pubbliche devono perseguire perché atti, leggi, decreti non trasparenti, cioé non chiari, non comprensibili arrecano soltanto danni alla collettività. La trasparenza non è qualcosa di astratto o di irrealizzabile, è semplicemente qualcosa che scaturisce dalla volontà politica di far partecipare anche gli altri alla risoluzione dei problemi che interessano tutti. Quando atti, norme e decreti sono emessi per perseguire fini oscuri o di parte si ricorre alla non trasparenza. Si fa in modo che tutto sia incomprensibile ed ermetico, perché si vuole a tutti i costi che il cittadino non deve capire, non deve sapere. Ricordatevi che amministrare la cosa pubblica é semplice, tutti possono farlo. Però nel momento in cui cè qualcuno che intende guadagnarci, tutto diventa complicato, difficile, oscuro! La trasparenza è un bene prezioso perché rende la politica comprensibile a tutti i cittadini e di conseguenza li convince a partecipare e ad esercitare un certo controllo. La non trasparenza é come un muro di gomma creato dagli amministratori affinché il cittadino si allontani dalla politica per consentire loro di restare in pochi ad avere le mani in pasta. Un cittadino che non partecipa, non controlla, ed una democrazia senza controllo non é una vera democrazia
Socialisti
La legge n. 241 del 1990 ha sostanzialmente modificato il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione rendendo i primi partecipi alla formazione degli atti amministrativi ed improntando questi ultimi ai principi della trasparenza, della responsabilizzazione diretta dei funzionari, del controllo pubblico e della snellezza. Un ulteriore salto di qualità è stato fatto con il decreto legislativo n. 29 del 3.2.1993. E opportuno evidenziare che, purtroppo, tra la teoria e la pratica, cioè tra le leggi e la loro attuazione corre la stessa differenza che separa il dire e il fare. Decenni di cattiva amministrazione degli uffici pubblici e di malcostume amministrativo non scompaiono dalloggi al domani solo in virtù di qualche buona legge. Dovrà trascorrere ancora molto tempo prima che le cose migliorino effettivamente ed il principio costituzionale (art. 97) dellimparzialità e dellefficienza della pubblica amministrazione trovi generalizzata applicazione. Bisogna superare le più forti resistenze allapplicazione delle leggi sulla trasparenza che provengono dallinterno degli apparati pubblici e sono di tipo corporativo e politico. Non è certamente facile cambiare un radicato malcostume che consente un po a tutti di ritagliare un proprio spazio di potere e di privilegio. Daltro lato la stessa classe politica che ha voluto le riforme, da una parte ne teme la concreta attuazione, dallaltra non ha sufficiente autorevolezza e capacità per imporsi sulle corporazioni dei dipendenti e riorganizzarne il lavoro. Per questo è indispensabile che sia il cittadino in prima persona a farsi carico, nel limite delle sue possibilità, della attuazione delle riforme e del mutamento del costume dei pubblici dipendenti La via migliore, se non lunica, è di esercitare, con garbata fermezza, i propri diritti segnalando agli organi superiori o di controllo o giurisdizionali nonché alla stampa, tutti i casi di ingiustificata inadempienza da parte delle autorità. Il cittadino deve occuparsi di più della cosa pubblica e conoscere almeno per grosse linee il modo in cui lo Stato, le Regioni ed i Comuni sono organizzati ed operano.
Deve sapere utilizzare meglio le istituzioni ed anche le molte associazioni capaci di dare voce e parola a chi non ne possiede a sufficienza. La democrazia reale è essenzialmente un fenomeno etico e culturale che richiede, per essere mantenuta, un costante sforzo di partecipazione e di conoscenza da parte dei suoi veri protagonisti, cioè appunto dai cittadini.
Partito Democratico della Sinistra
La politica della trasparenza molto cara alla gente comune è essenziale perché sviluppa una partecipazione attiva alla vita democratica.
Il ruolo dei partiti e di altre forme associative della politica diventa essenziale per la necessità non solo di farsi portatori di interessi e programmi ma anche farsi portavoce di aspettative e bisogni.
La fase in cui è esplosa "tangentopoli", da un lato ha evidenziato la crisi del sistema dei partiti e dallaltro ha alimentato un diffuso sentimento "anti partito" in molti cittadini. Sono emersi scandali e corruzioni i programmi di riforme promessi sono svaniti nel nulla il debito pubblico ha assunto proporzioni devastanti fino a portare il nostro paese al collasso.
La scelta del maggioritario, voluta da oltre lottanta per cento degli italiani, ha rappresentato il primo vincolo lineare e trasparente perché esclude passaggi e meccanismi che possono distorcere o manipolare la volontà dellelettore.
Il voto del 21 aprile 96, ha segnato con la vittoria dellUlivo, laffermazione della politica .
Viene quindi premiata lanalisi reale della crisi italiana ed una proposta chiara e trasparente di governo con una leadership credibile.
La nostra comunità sammichelina che ha contribuito a questa affermazione con oltre il 60% dei voti merita di essere governata da unalleanza dellUlivo in grado di risanare leconomia locale e rilanciare lo sviluppo con una proposta altrettanto chiara e trasparente ed. una leadership seria e credibile, soprattutto con laffermazione della politica.
Per quanto ci riguarda, il nostro impegno è costruire il partito dei "Democratici di Sinistra", un partito moderno non burocratico in cui convivano le varie culture, le esperienze, le energie della sinistra italiana.
Un impegno teso ad avvicinare tanta gente di Sammichele alla politica ed ai partiti.
Partito Popolare Italiano
Il riconoscimentolegislativo delprincipio di trasparenza amministrativa costituisce, per la legislazione italiana, un risultato assai recente, di rilievo nel quadro di una sostanziale ridefinizione, in chiave democratico - partecipativa, dei rapporti tra cittadino e Pubblica Amministrazione.
Se diamo un rapido sguardo al panorama normativo della CEE e dei paesi comunitari sul punto, emerge netta la sensazione di come negli stessi,la necessità di abolire un qualsivoglia diaframma tra amministratori ed amministrati, in cui in ultima analisi si concreta il principio di trasparenza, sia stata percepita e normativamente valorizzata con notevole anticipo.
Infatti in Italia detto principio è stato sancito quale principio generale del nostro ordinamento positivo, solo nel 1990 con la legge 241, che ha esteso a tutte le amministrazioni dello Stato quella normativa sul diritto di accesso ai documenti che la legge 142/90 aveva previsto con riferimento agli enti territoriali minori, e ha trovato la sua consociazione con la legge n. 127/97, così detta legge Bassanini.
Sembrachein questo processo di revisione dellorganizzazione amministrativa centrale e locale sia possibile individuare (al di là della disciplina di specifici istituti) quattro linee di fondo:
1)la semplificazione dei rapporti tra cittadini e Pubblica Amministrazione;
2)la semplificazione dei procedimenti amministrati-
vi nel segno del recupero di efficienza e capaci- tà decisionale;
3)la ridefinizione del rapporto tra Stato, regioni ed enti locali, mediante una profonda revisione
dei controlli amministrativi;
4)la riorganizzazione delle strutture portanti dellente locale.
Si tratta di un intervento ampio e complesso, che vede al centro delle proprie previsioni il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione.
Sicuramente tra cinquantanni, molti guarderanno con interesse a queste leggi. Vi troveranno lansia di un Paese moderno, che non è riuscito a scrollarsi di dosso vincoli di un passato molto vicino, ma non sempre glorioso. Noteranno lingenuità di un tentativo che mescola la semplificazione con mille altre cose. Diranno che i loro padri o nonni non avevano idee chiare, perchè non sapevano porsi obiettivi precisi.
Ma noi che sappiamo quanto difficile sia stato il cammino per giungere allaffermazione di tale principio, accogliamo le leggi ad esso relative come espressione di una vera e propria rivoluzione copernicana che ha portato a considerare il rapporto governati-governanti non più ex parte principis, bensì ex parte populi.
Rifondazione Comunista
Ad un decennio dal varo di quella fitta normativa - nuovo ordinamento delle autonomie locali, legge 241 sulla trasparenza amministrativa, statuti degli enti locali, sino alla recente legge Bassanini - che avrebbe dovuto riformare la politica ed il modo di governare, perché non si è affermata una nuova pratica amministrativa ed ha continuato ad accrescersi la separazione tra cittadini e gestione della cosa pubblica? Quanti referendum popolari sono stati promossi? Non risulta che in qualche Comune sia stato istituito il difensore civico. Perché nel frastuono della corruzione si è consolidata lillusione che il farsi avanti della cosiddetta società civile, vissuta come lantipolitica, potesse mutuare il ruolo dei partiti alla deriva e dare risposte alla crisi della politica, visto che di questo si tratta?
In un contesto di imponenti trasformazioni delleconomia e della società, la crisi degli assetti politico-istituzionali è stata utilizzata come grimaldello per rimodellare la democrazia italiana in termini elitari e plebiscitari. Una fase in cui, attraverso referendum e controriforme vengono messe in discussioni quelle forme della politica - i partiti di massa come democrazia organizzata, i sindacati quali organizzazioni della domanda sociale che attraverso conflitti asperrimi e pur con difetti, limiti e distorsioni avevano costruito uno stato sociale per garantire i diritti di cittadinanza da sempre negati alle classi subalterne.
Lambito locale va collocato in tale contesto. Privo di direzione politica e amministrativa e caratterizzato da una stagnazione nei processi economici, come nelle attività imprenditoriali ed in quelle lavorative, una scuola peraltro limitata alla fascia dellobbligo, non ricca di sollecitazioni rispetto al contesto in cui opera, le stesse attività culturali o assenti o astratte, Sammichele ripropone, con specifiche accentuazioni, la domanda di fondo dei cittadini: come governare nella trasparenza.
Vi è una risposta che, chiunque ricopre un ruolo di direzione, deve fornire quotidianamente, tanto nella sfera pubblica quanto nel privato, senza smarrire la questione di fondo: rifondare la politica come azione collettiva che non si astrae dai soggetti e dai processi reali della società, i partiti e i movimenti che devono riappropriarsi della funzione di formare e selezionare la classe dirigente. Politica, trasparenza e buon governo camminano insieme. Non si parte da zero. In questi ultimi anni si sono affermati, nel governo della città, buoni esempi a cui far riferimento.
Unità della Sinistra
Sul registro cronologico delle deliberazioni di Giunta del Comune in riferimento alla deliberazione di G.C. n°537 del 30/12/97 e per tutte le altre adottate in tale data, appare una nota a firma del Segretario. Una nota di una gravità estrema, che non ha precedenti nella storia di questo Comune, e non solo; una nota che getta inquietanti dubbi sulle sedi in cui vengono prese le decisioni di questa Amministrazione, su chi effettivamente decide, chi amministra. Il pericolo per la democrazia, per la trasparenza rappresentato da questa compagine amministrativa sta proprio in questo: lincapacità di questi amministratori, limpreparazione non solo a misurarsi con le problematiche nuove che lamministrare oggi richiede, ma persino a gestire lordinario, questa DEBOLEZZA dellesecutivo ha comportato uno spostamento, uno svuotamento delle sedi decisionali. Il Sindaco, gli Assessori non sono che cariche di facciata, svuotate dalla loro stessa incapacità; in quanto chi decide, chi amministra è al di fuori, non è questo Sindaco, non sono questi Assessori, convinzione questa largamente condivisa dallopinione pubblica. Ecco i pericoli per la democrazia: accettare, dare per scontato che le sedi decisionali possano collocarsi al di fuori dellIstituzione, nei luoghi e nelle persone che sanno, che contano. Si rivela così compiutamente il disegno di chi ha voluto un Sindaco "fantoccio", di chi ha pianificato una compagine amministrativa inadeguata, incapace, dipendente e subaltetrna proprio per questa sua "debolezza".
Non a caso fra i maggiori teorici ed assertori del cosiddetto "GOVERNO DEBOLE" vi è il teorico di AN, il professor Domenico Fisichella. Il trasformismo dei politici locali permette invece di farsi passare a Sammichele come i rappresentanti del Centro-Sn, o addirittura della Sinistra stessa, pur essendo da anni i protagonisti di una pratica amministrativa antidemocratica, che ha cancellato dalla vita politica amministrativa di Sammichele la trasparenza e la partecipazione.
Uniti per Sammichele
Il Governo Centrale ha tanto legiferato in merito dogmatico, consentitemi la perifrasi, che : "Al fine di assicurare la trasparenza dellattività amministrativa e di favorirne lo svolgimento imparziale è riconosciuto a chiunque vi abbia interesse per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti il diritto di accesso ai documenti amministrativi".
Belle parole, ma sono solo parole. Alluopo è il caso di dire: "fatta la legge trovato linganno".
A Sammichele chi amministra la cosa pubblica lo fa anarchicamente, ossequiato da silenzio servile, favorito dal nuovo sistema elettorale. Esempio eclatante della gestione ancora molto clientelare è stato il PIANO REGOLATORE GENERALE. Il cittadino che ha il coraggio di denunciare agli organi competenti le illegittimità perpetuate viene perseguitato, ghettizzato, bollato additato ecc.
Prevalgono purtroppo gli interessi del singolo amministratore e non già del cittadino. Ultimamente, con lavallo delle più alte cariche della burocrazia del Comune si sta consolidando la seguente prassi: la Giunta municipale prima adotta la delibera e laffigge allAlbo Pretorio per 15 gg. Poi per lesercizio dellautotutela la auto annulla perché carente di parere in linea tecnica e perché non cè la copertura finanziaria per la spesa, poi la riadotta. Tutto questo allinsegna della reclamizzata trasparenza.