Agosto 1998

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Indice n° 00

Inasprimento dell’ICI a Sammichele

Di Michele Berardini

Nello schema di bilancio di previsione ’98, redatto dalla Giunta Comunale il 24/02/’98 e proposto all’approvazione del Consiglio Comunale che si tenne la mattina del 5/03/’98 (un vezzo dei nostri amministratori, quello di trovare più stimolante riunirsi la mattina quando gran parte dei cittadini è al lavoro), prese forma la proposta di aumentare dell’uno per mille l’ICI sulle "seconde case" per ovviare alla diminuzione di trasferimenti statali.

Il bilancio di previsione è un documento di programmazione, in cui, secondo le più recenti disposizioni di legge, devono essere elencati gli obiettivi che l’amministrazione intende perseguire e le risorse che vengono stanziate per conseguirli, con l’evidente intento di porre un freno alle allegre gestioni.

Nella introduzione dello schema di bilancio si specifica che a fronte di una diminuzione dei trasferimenti statali pari a £ 184.453.409, l’amministrazione comunale ha deciso di portare al 6 per mille l’ I.C.I. sulle "seconde case e sui suoli edificatori". L’aumento, secondo le valutazioni della Giunta, porterà nelle casse del comune un maggiore introito di £ 130.000.000 ( nel bilancio di previsione esaminato dal Collegio dei Revisori Contabili si parla di £177.670.000). A quale obiettivo sono destinati questi soldi spillati dal sangue della gente? Trascrivo letteralmente: "Saranno utilizzate per il mantenimento di quel minimo di funzionalità per i pubblici servizi". Insomma, saranno semplicemente inghiottiti dalla voragine della spesa corrente, senza che il decoro del paese ne trarrà un minimo beneficio: continueremo a vederlo invaso dalle erbacce, con i marciapiedi guarniti dalla cacca dei cani e le strade sconnesse.

La spesa corrente, preventivata ed approvata, ammonta a £ 5.818.959.574 di cui il 50,62% pari a £ 2.945.864.000 serve a pagare i 59 dipendenti comunali. Fate il rapporto (lo sconsiglio ai cardiopatici) tra la spesa corrente e il numero degli abitanti di Sammichele che al 31/12/97 era di 7.183 e scoprirete di quanta parte di quella spesa ciascuno di noi (neonati e vecchiette comprese) è titolare. Un altro rapporto rivelatore è quello tra il numero degli abitanti e dei dipendenti comunali.

Gli amministratori puntano il dito contro gli evasori dell’ICI per giustificare l’aumento dell’imposta. Ma se hanno valutano così vasta l’area di evasione da ritenerla una delle cause del dissesto finanziario del Comune, perché hanno deciso di combatterla solo ora? Non sarà un assunto pretestuoso per non ammettere le proprie responsabilità?

Sia nello schema di bilancio che nel Consiglio Comunale in cui si formalizza il provvedimento, si parla di aumentare dell’uno per mille l’ICI esclusivamente su "la seconda casa ed aree fabbricabili". Infatti la relazione del consigliere D. Cupertino, assessore al ramo, che apre il dibattito nel Consiglio Comunale, recita: la maggioranza opera "per il 1998 l’aumento dell’ICI sulla seconda casa e suoli edificabili"; il consigliere V. Carbonara, rispondendo alle stringenti argomentazioni del consigliere V. Savino, dice:" sappiamo i cittadini che hanno dichiarato la prima e la seconda casa. Questi sono dati certi"; il consigliere Spinelli V. Leonardo ci informa che "il problema della prima e seconda casa è stato affrontato anche l’anno scorso" e, nel suo intervento, il Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, precisa, che "a proporre tali aumenti sia stato il Collegio dei Revisori a causa delle scarse risorse economiche in cui versa il Comune, per esigenze di cassa. Ciò è scaturito dalle analisi fatte sulla prima e seconda casa". Non c’è dubbio, tutti sanno che si sta parlando di seconda casa e non di altro, perché con questo provvedimento si intende colpire solo "la rendita parassitaria". E tutti, compresi i bambini, sappiamo cosa è la seconda casa. Ma sul Comune di Sammichele niente deve essere dato per scontato.

Ad un certo punto del dibattito il consigliere Sportelli Marco tira fuori dal suo magico cilindro la proposta che viene fatta propria dalla maggioranza: "Si propone di confermare l’aliquota al 5 per mille per la prima abitazione e di elevare al 6 per mille l’aliquota relativa agli altri fabbricati ed aree fabbricabili. Si propone, altresì, di confermare la detrazione di £ 200.000 per la prima abitazione ed elevare tale detrazione per le abitazioni principali possedute dagli anziani o disabili a £ 250.000 con un limite di reddito per l’intero nucleo familiare di £ 14.000.000".

Come vedete, per la prima volta non si parla più di "seconda casa" ma di "altri fabbricati", che nella delibera diventa "altri immobili" con cui si indica tutto il patrimonio edilizio sammichelino tranne la cucina, il bagno e la camera da letto delle prime case. Insomma si è partiti dalla conclamata volontà politica di chiedere soldi ai possessori di "UNITA’ IMMOBILIARI AD USO DI ABITAZIONE POSSEDUTE IN AGGIUNTA ALL’ABITAZIONE PRINCIPALE" per arrivare a colpire indiscriminatamente tutti, anche i possessori della sola prima casa. Il tutto con l’ormai consueto gioco delle tre carte.

Una annotazione. Nella sua dichiarazione di voto favorevole all’aumento dell’ICI, il consigliere Sportelli Marco, capogruppo del S.I., dichiara:" Noi (lui e il consigliere Vito Carbonara, N.d.R.) votiamo a favore con SOFFERENZA perché ci rendiamo conto che l’uno per mille va a colpire non solo la rendita parassitaria come sarebbe giusto, ma va a colpire l’artigiano ed il commerciante…". La legge dà ai componenti di una maggioranza politica il privilegio di non farsi squassare dalla sofferenza. Se i consiglieri in questione ritenevano lo sviluppo del commercio e dell’artigianato prioritario alle "esigenze di cassa", bastava convincere gli altri membri della maggioranza dell’ opportunità di evitare l’aggravio per i commercianti e gli artigiani e, nella stessa delibera, inserire l’opportuna norma.

Ma fu vera sofferenza?