Agosto 1998

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Indice n° 00

Dopo 4 anni si conclude il lavoro della cooperativa Itaca

Di Antonio Deramo

La cooperativa "Itaca" approda a Sammichele per aver vinto la gara indetta dall’amministrazione comunale per la gestione di un progetto in riferimento al DPR 309/90 per la prevenzione delle tossico dipendenze e in particolare come "Centro di ascolto" in sostituzione della disciolta cooperativa Futura. Tra le altre iniziative progettate c’era la formazione di un "Corso di comunicazione ecologica" e un "Corso per genitori" inteso come gruppo di auto aiuto. Al progetto iniziale hanno fatto seguito altri che prevedevano attività come "Il Gruppo giovani", gruppo di discussioni tematiche legati a problemi di questa fascia di età, con cineforum, che si è conclusa con una festa e la produzione di un video prodotto dai ragazzi stessi con le interviste a loro coetanei e la pubblicazione di un quaderno illustrante l’esperienza. Ultima in ordine di tempo, con la collaborazione delle allieve dell’Istituto Professionale per i Servizi Sociali di Acquaviva, una serie di laboratori per bambini sulla fabulazione, burattini, Clown, che ha suscitato un notevole interesse.

Antonella e Dominga, le educatrici professionali della cooperativa, ci riferiscono con stupore che a Sammichele non erano presenti altre associazioni o cooperative di lavoro che volessero o potessero sostituire Itaca nell’attuare questi progetti. Nonostante le diffidenze iniziali, i ragazzi si sono avvicinati alla struttura in numero, variabile secondo il momento, di 10-150 unità, ma mantenendo costante un piccolo nucleo. I ragazzi che hanno orbitato attorno alla cooperativa hanno visto il centro sociale come un punto di riferimento e di aggregazione e le educatrici come persone significative con cui rapportarsi ma in modo informale e alternativo ai canoni scanditi e regolari delle altre esperienze, un posto dove sentirsi più liberi di parlare e manifestare anche sbagliando.

L’esperienza si concluderà a dicembre dopo quattro anni di lavoro. Osservano infine le educatrici, che a Sammichele, come in molti paesi, non esiste una politica per l’infanzia e l’adolescenza nonostante il governo centrale con la legge 285 sta tentando di sollecitare la varie amministrazioni a porvi rimedio. (N.d.R. l’assessore ai Servizi Sociali ha preso i primi contatti in merito)

Vorrei infine sottolineare che le educatrici della cooperativa sono regolarmente assunte e hanno percepito uno stipendio per il lavoro svolto; ciò a dimostrazione che il lavoro occorre andarlo a scoprire dove sta o crearselo sfruttando anche i mezzi messi a disposizione: la 285/97 potrebbe essere un’altra possibilità di risorsa e servizio.